Negli ultimi 15 anni abbiamo assistito all’avvento e alla diffusione di massa di social network, smartphone e app. Nello stesso periodo, si è osservato un costante aumento di disturbi psicologici e suicidi fra i più giovani.
Non è un caso.
La psicoterapeuta Victoria Prooday l’ha definita una tragedia silenziosa: abbiamo investito molto sull’evoluzione tecnologica ma non in cultura ed educazione digitale. Cyberbullismo, incitamento all’odio, disturbi alimentari, autolesionismo, depressione, isolamento sociale, suicidio, babysitter digitali, emulazione, ipersessualizzazione, pedopornografia, dipendenza tecnologica, ludopatia da videogiochi e azzardo, conseguenze psicologiche e fisiche: quante altre prove ci servono per svegliarci? Non è troppo tardi per intervenire, ma è urgente prendere coscienza di come il digitale stia plasmando e minacciando le nuove generazioni, per poterne insegnare un uso proficuo, responsabile, rispettoso e sicuro.
“La tragedia silenziosa” è il secondo libro di Ettore Guarnaccia, manager del settore bancario certificato in ICT, cybersecurity e risk management, che è anche il padre di un ragazzo adolescente. Da diversi anni studia le minacce, i rischi e i reati legati all’uso di Internet, web e social media. Nella sua pluriennale opera di volontariato, ha incontrato migliaia di bambini, adolescenti e adulti per educare e sensibilizzare sull’uso sicuro e responsabile delle moderne tecnologie digitali.
Ettore Guarnaccia è autore anche di “Generazione Z – Fotografia statistica e fenomenologica di una generazione ipertecnologica e iperconnessa”, pubblicato nel 2018 con i contributi di altri professionisti e riguardante un’indagine statistica senza precedenti in Italia che ha coinvolto oltre duemila bambini e adolescenti.
Per maggiori informazioni: www.ettoreguarnaccia.com
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